Grazie all’apporto delle cellule staminali, la medicina moderna ha raggiunto risultati incredibili. Il loro utilizzo ha dato nuove speranze di vita e la ricerca compie passi da gigante. Tali cellule nascondono un potenziale unico per il nostro futuro, soprattutto nel trattamento di malattie incurabili e degli effetti provocati da danni permanenti.
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche è per adesso una delle poche terapie ampiamente riconosciute e usate per la cura di molteplici patologie.
Altre tipologie di cellule staminali ormai comprovate per la cura di patologie o danneggiamenti sono: le cellule staminali della cornea, che dal 1997 vengono utilizzate per rigenerare l’epitelio, e le cellule staminali della pelle, utilizzate per le vittime di gravi ustioni.
Le ricerche sulle staminali continuano a perfezionarsi giorno dopo giorno. La maggior parte delle sperimentazioni studiano cellule staminali adulte emopoietiche e mesenchimali e hanno l’obiettivo di trattare pazienti colpiti da traumi o patologie gravi come: disfunzioni cardiache, ictus o lesioni spinali.
Anche le cellule embrionali, pur sottoposte a numerose pressioni etiche, possono essere utilizzate per sperimentazioni sull’uomo dopo il permesso rilasciato nel 2010 dalla Food and Drug Administration (FDA) americana. Le embrionali potrebbero essere fondamentali nella cura di danni permanenti a tessuti e organi gravemente lesionati, come nei casi dei danni cartilaginei, cardiaci, forme di diabete e morbo di Parkinson.
In un futuro ancora più lontano, il trapianto di staminali fa intravedere una possibilità nella cura di malattie ereditarie o acquisite che colpiscono il sistema nervoso o muscolare, come la distrofia di Duchenne, la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica e il morbo di Alzheimer. La strada è ovviamente ancora lunga e complessa e tanti sono gli ostacoli etici, di sicurezza e di efficacia da superare. Ma la ricerca continua e nuovi scenari di speranza si apriranno per migliorare la vita di ognuno noi.
Oltre le cellule staminali: i nuovi test per il tuo bambino
Per i genitori in attesa, la scienza predispone test sempre più innovativi per la diagnosi precoce di eventuali patologie. Per individuare possibili anomalie cromosomiche (Sindrome di Down) o disordini metabolici congeniti, alcuni test risultano essere invasivi o addirittura rischiosi. È il caso del test prenatale dell’amniocentesi, che per diagnosticare alterazioni genetiche, presenta un piccolo rischio di aborto spontaneo. Adesso è possibile effettuare un unico prelievo materno, che a partire dalla nona settimana di gestazione, permette di rilevare senza alcun rischio eventuali alterazioni genetiche. E per le mamme più curiose anche il sesso del bambino con largo anticipo.
Gli eventuali disturbi metabolici, inoltre, possono essere rilevati oggi da un semplice campione di urina del bambino, fino al quinto anno d’età. La diagnosi precoce può evitare così gravi conseguenze dovute al trattamento della malattia solo dopo la sua manifestazione. Una consapevolezza anticipata, infatti, può essere di grande aiuto nella cura e nella prevenzione della salute del tuo bambino.
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